La cataratta è una opacizzazione del cristallino, la lente naturale presente dentro i nostri occhi. Si sviluppa gradualmente e i sintomi possono peggiorare col tempo:
Visione offuscata o annebbiata, come se si guardasse attraverso una finestra sporca o appannata.
Difficoltà a vedere di notte, soprattutto durante la guida (aumento del riverbero dei fari delle auto).
Sensibilità alla luce e all'abbagliamento.
Aureole attorno alle luci.
Sbiadimento dei colori (i colori sembrano meno vividi o più giallastri).
Necessità frequente di cambiare la prescrizione degli occhiali.
L'intervento di cataratta è una delle procedure chirurgiche oculari più comuni e sicure. Spesso quando si affronta un intervento, ci si pongono molte domande e si è assaliti da dubbi e paure. Pertanto, ho deciso di cercare di rispondere alle 10 domande più comuni poste dai pazienti che devono sottoporsi all'intervento di cataratta.
1. Come si esegue l'intervento?
L'intervento di cataratta consiste nella rimozione del cristallino opacizzato (cataratta) e nella sua sostituzione con una lente artificiale (lente intraoculare). La procedura tipica è chiamata facoemulsificazione:
Viene praticata una piccola incisione sulla cornea.
Uno strumento a ultrasuoni frammenta la cataratta, che viene poi aspirata.
Infine, la lente artificiale viene inserita al posto del cristallino rimosso.
2. È doloroso?
L'intervento di cataratta non è generalmente doloroso. Durante la procedura, il paziente può avvertire una leggera pressione sull'occhio, ma il dolore è raro grazie all'anestesia (vedi punto successivo). Dopo l'intervento, è possibile provare un lieve disagio o sensazione di corpo estraneo per qualche giorno, ma il dolore è solitamente minimo.
3. Che tipo di anestesia si usa?
Viene utilizzata anestesia locale, di solito in forma di colliri anestetici o un'iniezione intorno all'occhio. Questo rende l'occhio insensibile al dolore durante l'intervento. Il paziente rimane sveglio ma non sente nulla. In alcuni casi, può essere somministrato un leggero sedativo per ridurre l'ansia.
4. Bisogna essere ricoverati?
L'intervento di cataratta viene quasi sempre eseguito in day hospital. Il paziente viene dimesso il giorno stesso dell'intervento, senza necessità di un ricovero prolungato. È consigliato, però, avere qualcuno che accompagni il paziente a casa dopo l'operazione.
5. Qual è la prognosi?
La prognosi per la maggior parte dei pazienti è molto positiva. Dopo l'intervento, la visione tende a migliorare notevolmente nel giro di pochi giorni o settimane. La maggior parte delle persone recupera una buona qualità della vista entro un mese. Ci sono alcune restrizioni nel post-operatorio, come evitare sforzi fisici intensi e strofinare l'occhio. Il rischio di complicanze è basso, ma può includere infezioni o aumento della pressione intraoculare, che vengono comunque monitorati nelle visite di controllo.
6. Quanto dura l'intervento?
L'intervento di cataratta dura generalmente circa 15-30 minuti. È una procedura relativamente breve, anche se il tempo complessivo in ospedale può essere più lungo a causa della preparazione pre-operatoria e del tempo di osservazione post-operatoria.
7. Cataratta e glaucoma
Interazione tra cataratta e glaucoma: Il glaucoma è una patologia che danneggia il nervo ottico, solitamente a causa di un aumento della pressione intraoculare. La cataratta, se avanzata, può ulteriormente aumentare la pressione all'interno dell'occhio. In alcuni casi, la rimozione della cataratta può aiutare a ridurre la pressione intraoculare.
Intervento combinato: In alcuni casi di glaucoma, l'intervento di cataratta può essere combinato con un'operazione per il glaucoma, come la trabeculectomia o l'inserimento di uno stent per migliorare il drenaggio del liquido intraoculare. Questa scelta dipende dalla gravità del glaucoma e dal livello di controllo della pressione oculare.
Anestesia e monitoraggio: È importante che il chirurgo tenga sotto controllo la pressione intraoculare durante e dopo l'intervento, soprattutto in pazienti con glaucoma.
8. Cataratta e maculopatia
Effetto della cataratta sulla maculopatia: La maculopatia, come la degenerazione maculare legata all'età (AMD), colpisce la parte centrale della retina (macula), riducendo la visione centrale. La rimozione della cataratta può migliorare la chiarezza della visione periferica e centrale, ma non correggerà i danni causati dalla maculopatia.
Prognosi visiva: L'intervento di cataratta può migliorare la qualità della visione in pazienti con maculopatia, ma il miglioramento può essere limitato dalla gravità della malattia maculare. È importante che il paziente abbia aspettative realistiche: l'intervento migliorerà la trasparenza del cristallino, ma non potrà risolvere i problemi legati alla degenerazione maculare.
9. Si fa col laser?
Esistono due tecniche principali per rimuovere la cataratta:
Facoemulsificazione tradizionale: Si utilizza uno strumento a ultrasuoni per frammentare la cataratta e aspirarla via. Questa è la tecnica più comunemente usata.
Chirurgia laser assistita (laser a femtosecondi): In alcuni casi, si può usare un laser per eseguire alcune fasi dell'intervento, come creare l'incisione nella cornea e frammentare la cataratta. Il laser migliora la precisione in alcune situazioni, ma non viene sempre utilizzato.
10. Dopo l’intervento si vede bene da lontano, da vicino o entrambi?
Dipende dal tipo di lente intraoculare che viene impiantata:
Lenti monofocali: Correggono la visione a una sola distanza, solitamente da lontano. Dopo l'intervento, è spesso necessario usare occhiali per leggere o per vedere da vicino.
Lenti multifocali o trifocali: Correggono la visione a più distanze, sia da lontano che da vicino. Queste lenti riducono la dipendenza dagli occhiali, anche se potrebbero richiedere un periodo di adattamento.
Lenti toriche: Correggono l'astigmatismo oltre alla visione da lontano o vicino, migliorando la qualità della visione in pazienti con questo difetto refrattivo.
Nella mia esperienza, discutere col paziente in sede di pre-ricovero, cioè durante il colloquio che si ha qualche settimana prima dell'intervento, è di vitale importanza, in modo da chiarire dubbi e prepararlo a ciò che può aspettarsi. Presso l'ospedale Beauregard di Aosta eseguiamo tutte le settimane decine di interventi di cataratta. A disposizione dei chirurghi c'è da circa 2 anni anche una innovativa tecnologia 3D, che permette, grazie all'ampio schermo e alle funzioni avanzate, di effettuare microchirurgia su strutture molto piccole ingrandendole in modo notevole, affiancando così il classico microscopio operatorio.
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