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La cataratta di Claude Monet

  • Immagine del redattore: Roberto Imparato
    Roberto Imparato
  • 12 set 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 12 ott 2024


Claude Monet in una foto d'epoca

Claude Monet (1840-1926) è stato un pittore francese e uno dei principali esponenti dell’Impressionismo, un movimento artistico nato in Francia nel XIX secolo. Monet è noto per la sua capacità di catturare la luce, i colori e le atmosfere naturali con pennellate rapide e sottili variazioni cromatiche. Il suo dipinto Impression, soleil levant (1872) ha dato il nome al movimento impressionista, caratterizzato dalla ricerca di cogliere l'impressione fugace di un momento piuttosto che dettagli nitidi.

Monet sviluppò uno stile distintivo basato sull'osservazione diretta della natura e sulla rappresentazione delle variazioni di luce nelle diverse ore del giorno e stagioni. Le sue opere più celebri includono le serie delle Ninfee (Water Lilies), Cattedrali di Rouen e Covoni. Questi dipinti riflettono la sua ossessione per i cambiamenti atmosferici e la luce.



Negli ultimi anni, Monet soffrì di cataratta, che influenzò i suoi lavori e portò a una rappresentazione più sfocata e astratta dei suoi soggetti. Nonostante le difficoltà visive, continuò a dipingere fino alla fine della sua vita.


Il ponte del giardino giapponese a Giverny, 1920 - 1922

Nel 1913 Monet si recò a Londra per un consulto con l'oftalmologo tedesco Richard

Liebreich, che era stato nominato primario di oftalmologia presso l'ospedale St Thomas.

È interessante notare che lo stesso Liebreich aveva una passione interesse per l'arte e aveva pubblicato un articolo sugli effetti delle malattie degli occhi sui pittori

Turner e Mulready. Liebreich prescrisse nuovi occhiali e consigliò l'intervento di cataratta per l' occhio destro, ma Monet rifiutò. Nel 1914– 1915, cominciò a lottare piuttosto duramente,l amentandosi che “i colori non avevano più” la stessa intensità per me’. Allo scopo di evitare di scegliere i colori sbagliati, Monet iniziò a etichettare i suoi tubetti di vernice. L' abbagliamento causato dalla uce del sole complicò ulteriormente le cose costringendo Monet indosserà un grande cappello di paglia all'esterno.

Dopo che Monet diventò sempre più scoraggiato e meno produttivo, Georges

Clemenceau, ex primo ministro francese e medico, esortò il suo amico a riconsiderare

l'intervento chirurgico alla cataratta. Spaventato, però, dal destino dei suoi colleghi artisti Honoré Daumier e Mary Cassatt, le cui operazioni non avevano avuto successo, Monet

era irremovibile nell’evitare l’intervento chirurgico a tutti i costi.

Nel 1922 Monet ne consultò un altro oculista, Charles Coutela, che riportò un'acuità visiva di percezione luce a destra e di solo 1/10 a sinistra.

Finalmente Monet accettò l' intervento chirurgico all'occhio destro, che,

in una procedura a due fasi, fu successivamente effettuato all'inizio del 1923.

Il celebre stagno delle ninfee con il ponte giapponese, 1926

Nei giorni seguenti dovette sdraiarsi sulla schiena con sacchi di sabbia posizionati accanto a lui per impedire qualsiasi movimento, m Monet si stancò presto. Polemico, impaziente e completamente non conforme con qualsiasi indicazione dei medici, rese il periodo postoperatorio un incubo per se stesso e il suo chirurgo.

A partire dal 1925, dopo un periodo di convalescenza in cui Monet si lamentava di cianopsia, ossia vedere tutto con sfumature azzurrognole, i sintomi cominciarono a migliorare. Va ricordato che a quei tempi, prima dell'introduzione delle lenti intraoculari, il paziente rimaneva afachico, cioè senza cristallino, e la correzione con occhiali era strettamente necessaria. Monet completò i dipinti delle ninfee, oggi conservati all'Orangerie di Parigi, e si può notare come cominciasse di nuovo a usare colori sgargianti come quelli pre - 1914. Che l'utilizzo più astratto, nello stile e nei colori, dell'ultimo periodo del pittore fosse dovuto alla cataratta o a una scelta conscia, non si può sapere con certezza, ma ad ogni modo questa condizione visiva contribuì, anche solo marginalmente, alla nascita dell'impressionismo e dell'arte astratta.


Credits to:

Gruener A. The effect of cataracts and cataract surgery on Claude Monet. Br J Gen Pract. 2015 May;65(634):254-5. doi: 10.3399/bjgp15X684949. PMID: 25918321; PMCID: PMC4408507.

 
 
 

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